Per insegnare il rispetto di cui tanto o poco si parla bisogna averlo dentro, radicato e profondo e non viene dal niente ma da qualcuno che ti ha rispettato rispettandosi a sua volta è una catena che libera e crea libertà dovunque si trovi.
Non porta alcun vantaggio dire a una persona una cosa che non sente come sua e che non può capire.
Quando mi guardo pensare forse non sto affatto pensando.
Non è povero chi sa signoreggiare il suo appetito.
Si ha più paura delle parole di un saggio che delle ruvide mani dell’ignoranza.
Lascia fluire il pensiero che ti tormenta come il fiume che sgorga dalla sorgente, seguine il percorso e lasciati trasportare fino al mare del tuo sapere. Si confonderà con le onde della vita e non sarà più così importante.
Una cosa che insegnerò a mio figlio sarà il dispetto cosmico, questa sorta di cospirazione beffarda che si diverte sadicamente alle nostre spalle quando ci affanniamo, corriamo, lottiamo, ci applichiamo ai molteplici aspetti della non-vita, nella sciocca convinzione che faticare ed impegnarci ci porterà alla conquista di ogni cosa. Gli dirò, semplicemente, che non funziona così. Una cosa che imparerò da mio figlio, sarà come fare a capire tutto questo.