Antonio Papi – Stati d’Animo
Nell’inflessibilità nascono le forti convinzioni, allora bisogna provare prendersi in giro, ritornare indietro, molto indietro e a considerare ogni prova come un gioco tutto ancora da giocare.
Nell’inflessibilità nascono le forti convinzioni, allora bisogna provare prendersi in giro, ritornare indietro, molto indietro e a considerare ogni prova come un gioco tutto ancora da giocare.
Tutti hanno bisogno, aprendo la porta di casa, di incrociare uno sguardo in attesa del tuo rientro.
Non le voglio le promesse, non ne voglio più. Non le voglio le parole d’amore tanto non ci credo più. Non voglio le favole tanto non esistono. Voglio qualcuno che mi tiene per mano, qualcuno che mi guarda e mi fa sentire unica. Voglio qualcuno che semplicemente ci sia, ma che io possa sentire che c’è. Voglio qualcuno che non parla ma dimostra che l’amore non è solo parole.
Vorrei assomigliare ad un albero per accogliere nidi grandi e piccoli, per far riposare un viandante stanco, per essere guardato per la sua bellezza, per essere dipinto da mani esperte, vorrei essere il sole che scalda piccole creature infreddolite, che accarezza visi di bambini che giocano, che illumina i cuori chi di vive nel gelo, vorrei essere un gabbiano per volare libero negli spazi indefiniti del cielo, per poter respirare l’aria pura delle alte quote, per poter trovare nuove traiettorie del mio volare, ma non sono ne un albero, ne il sole, ne un gabbiano, sono solo me stessa, che riesce a contemplare tutto quello che la vita le offre e di questo la ringrazio.
Sottile e tagliente è la linea che divide il bene dal male. Questa linea chi tiene in bilico tra l’essere e il non essere. Siamo noi che diamo un senso a ciò che siamo o che saremo. (Siamo noi a decidere il nostro futuro)
Vorrei accompagnarti nei miei vuoti, per poterti immergere nei loro silenzi assordanti e farti ascoltare la loro musica composta da solitudine e malinconia.
Quando sono solo ho nostalgia di voi e quando siamo assieme siete di troppo.