Antonio Papi – Tristezza
Il dolore non a parole, vive negli occhi, nei cuore e nell’anima e si muove con tormento incatenato ad una vita vigliacca.
Il dolore non a parole, vive negli occhi, nei cuore e nell’anima e si muove con tormento incatenato ad una vita vigliacca.
Il virtuale è una realtà camuffata del reale, che galleggia spinta dal vento delle illusione e utopie, dove chi non è vero si tuffa, per respirare “sogni” chiusi nel cassetto della coscienza mai aperti, mai visti, mai vissuti con l’anima.
Si resta immobili di fronte a un dolore che arriva dritto al petto. Si ascolta, si crolla e si soccombe ad esso. Poi, si asciugano le lacrime, si raccoglie le forze e ci si rialza! Determinati, con coraggio e forza. Con una forza che non credevi di avere, ma che l’istinto di sopravvivenza ti ha aiutato a tirar fuori. Perché niente e nessuno merita la tua “fine”!
Da bambina mi chiedevo spesso cosa ci fosse al di là del mare mi mettevo alla finestra e per ore ed ore con un occhio chiuso e l’altro aperto osservavo la linea dell’orizzonte cercando di carpire quell’angolino, quella porta che mi portasse oltre. Da adolescente vivevo le mie giornate sulla spiaggia chiudevo gli occhi e sognavo. Sognavo quel confine, sentivo la forza dell’amore che stava lì dietro quella porta ed io non trovavo la chiave. Adesso, osservo ancora il mare lo sguardo si perde oltre l’infinito e so che non c’è niente al di là del mare.
Quando si fanno con il cuore le cose non c’è età si è sempre giovani e belli dentro.
Se mi guardo allo specchio,vedo riflesse tutte le paroleche non riesco a dire,tutte le paure che mi porto dietro.Mentre le immagini lentamentesi dissolvono,i miei occhi guardano già altrovealla ricerca di quel volto invisibileche possa dare un sensoa questo mio vagareper le strade della vita.
Anche le lacrime fanno rumore.