Antonio Recanatini – Uomini & Donne
Se potessi dare nome alle tue lacrime le chiamerei donna, se potessi dare un nome al tuo passo felpato e il tuo ancheggiare spedito, di fronte al mio guardo, ti chiamerei allo stesso modo: donna.
Se potessi dare nome alle tue lacrime le chiamerei donna, se potessi dare un nome al tuo passo felpato e il tuo ancheggiare spedito, di fronte al mio guardo, ti chiamerei allo stesso modo: donna.
L’esistenza di una donna molto carina somiglia a quella d’una lepre il giorno dell’apertura della caccia.
Maschi, ricordatevi quando un giorno nella corsa della vita una donna vi busserà alle spalle, non è perché è rimasta indietro, ma perché vi ha doppiati.
[…] il letto diventa una casa segreta dentro la casa in vista, la casa palese, e la donna che lì ci aspetta la si ama semplicemente perché è lì disponibile. È lì e disponibile., a ogni ora della notte, in qualunque momento si torni a casa. Di conseguenza la si ama. Si ama ciò che è sicuro. Si ama in ispecie ciò che aspetta, ciò che pazienta.
“Ti stai divertendo?” “In effetti, no. E tu?” “Non lo so. È il mio primo appuntamento, e non ho termini di paragone.” “Non preoccuparti. Andrà tutto bene.” “Sul serio?” “Ti va del punch?” “Sicuro.”
Lei era triste nel medesimo tempo che lo ero anche io, ed era felice anche quando lo ero io, c’era così tanta sintonia da essere due corpi in una sola anima!
Qualche volta mi dico che le donne sono la radice prima di ogni male.