Antonio Rega – Stati d’Animo
Sono fiera di me, perché ho saputo amare, mentre gli altri sono repellenti all’amore il mio rimane impregnato sempre nel cuore.
Sono fiera di me, perché ho saputo amare, mentre gli altri sono repellenti all’amore il mio rimane impregnato sempre nel cuore.
Erano sottili e ben strani, pensava, i collegamenti che si potevano stabilire tra cose in apparenza non connesse: dipinti, parole, ricordi, orrore. Sembrava che tutto il caos del mondo, disseminato in qualche modo sulla Terra dal capriccio di dèi ubriachi o imbecilli – una spiegazione valeva l’altra – o di spietate fatalità, potesse vedersi di colpo ordinato, trasformato in un insieme dalle proporzioni precise, sotto la chiave di un’immagine inaspettata, una parola detta per caso, un sentimento, un quadro contemplato insieme ad una donna morta dieci anni prima, ricordato adesso e ridipinto alla luce di una biografia diversa da quella di chi l’aveva concepito. Di uno sguardo che forse lo arricchiva e lo spiegava.
Nella quiete del risveglio mi riapproprio lentamente della mia realtà, mentre in solitudine ascolto il canto di una natura non ancora contaminato dalla presenza degli esseri umani.
Se viviamo tormentati dal peso delle nostre scelte, possiamo trascinarlo o prenderlo per mano, ma non c’è modo di conviverci.
Siamo nati per mostrare le nostre emozioni.
Sento un vuotoed io so cos’èmi bruciano gli occhie i miei pensieri son debolinon mi aiutano come succede di solitoSento il tempo che passae capisco che insieme a luisto passando anch’ioe mi chiedoma tu ci sei, esistioppure non potrò scoprirlo maie rimarrà in meunicamentel’illusione di un sogno da ragazzo.
Piume trascinate dal vento. Così viviamo. Per quanto ci proviamo siamo sudditi della gravità. Soccombiamo sotto la forza di un temporale, e attendiamo immobili un raggio di sole che asciughi il nostro corpo. Per poi respirare nuova libertà al primo soffio di vento.