Antonio Rega – Stati d’Animo
Tante emozioni si smorzano nel singhiozzo, per la cattiva interpretazione dell’essere umano.
Tante emozioni si smorzano nel singhiozzo, per la cattiva interpretazione dell’essere umano.
Il rancore è quel fastidioso formicolio che segue l’addormentarsi del cuore.
Vorrei tornar bambina. Sono tutti fieri di te quando sei piccola. La tua prima parola, i tuoi primi passetti, i tuoi capricci, le marachelle. È tutto bello! Nessuna predica, nessun “cosa ti passa per il cervello”? Sei libera, libera di pensare, di agire, di sbagliare. Perché a quell’età gli sbagli servono a capire e imparare cosa è giusto e cosa no. Poi cresci, e ad ogni tuo passo c’è qualcuno che ti dice, hai fatto la più grossa stronzata della tua vita. E tu ci credi. Cosi smetti di sbagliare, di imparare, di vivere, di essere felice.
La mia immagine si perde dietro l’ipocrisia di un abito che ora, fieramente, non indosso.
Non sono in condizioni benevoli stasera, mi scorgo in un tempo smarrito, attraverso la strada del nulla, dove niente mi tiene compagnia, nemmeno un cane abbandonato segue i miei pesanti passi, eppure mi sarebbe di conforto almeno lui, in questa notte soprascritta dalla malinconia.
Sono un cuore solitario, come quel gatto randagio che vaga la notte sui tetti, in cerca di pace. Il mio cuore è solo, e nessuno se ne accorge. E così passo i miei giorni solitari, insieme al mio amico il gatto randagio, che come me è in cerca d’amore.
E mi ritrovo qui, seduto in fondo all’anima, come un angelo caduto che cerca di rialzarsi in volo.