Antonio Rega – Stati d’Animo
A volte la gioia si nasconde dietro a piccoli gesti e sguardi accennati. Resta a noi saperli catturare, resta a noi saperli interpretare.
A volte la gioia si nasconde dietro a piccoli gesti e sguardi accennati. Resta a noi saperli catturare, resta a noi saperli interpretare.
Mi hai chiesto di smettere di scrivere, ma non hai capito che da quel momento mi hai chiesto di smettere di parlarti.
Amare l’altro significa decidere di restare; amare se stessi è avere il coraggio di andare.
La nostalgia di un’assenza è già presenza.
L’ossessione è una belva impaurita rintanata nella mente, terrorizzata dal divenire preda della ragione. Più proverai a stanarla, più scaverà nell’irrazionale, nel buio del nonsenso. Solo la quiete degli eventi la indurrà a mettere il muso alla luce del senno, tornando a correre, libera, selvatica, non addomesticabile.
Il sorridere non è un obbligo né, tantomeno, un dovere, anzi è un piacere che, in alcuni casi, diventa un segno di carità verso chi ne ha bisogno.
Scissioni elettive. Li chiamo così i frammenti che saltano in aria come mine vaganti, a rischio scoppio, da quel mio me centrale che avrebbe bisogno di interezza. Proiezioni. Salti funambolici tra il trapezio del Sé e l’isoscele dell’Io. Tonalità. Crome e diesis che mi urlano dentro in sinfonie distorte e stonate. E più mi urlo, mi urlano, più m’insonorizzo e più non mi do retta. Il “no” è la mia ottava nota musicale. Mi sbatto gli occhi in faccia. Mi allontano, di schiena. C’è chi si prende le misure; io mi prendo le distanze.