Arjan Kallco – Filosofia
La notte è una poesia taciturna ed i versi sono le stelle che cadono dal cielo per toccare i sentimenti degli innamorati.
La notte è una poesia taciturna ed i versi sono le stelle che cadono dal cielo per toccare i sentimenti degli innamorati.
Quanto più quelle scritture apparivano incongrue con le loro tradizioni e concezioni, tanto più dovevano forzarne l’interpretazione, per renderle più consone ai loro bisogni morali e culturali. Si consolidò così questa molteplice tradizione interpretativa, “falsificante” quanto altra mai, e che pure costituì quel plurimillenario esercizio intellettuale che affinò così straordinariamente le virtù logiche di noi europei. È una mia ipotesi: ma il cavillo può diventare sottigliezza, il puntiglio può diventare rigore, l’arbitrio può diventare inventività, l’astrazione può rovesciarsi in universale concretezza. Così, del resto, la retorica e l’euristica greca del V secolo a.c. fornirono le armi logiche alle grandi riflessioni di Platone e di Aristotele, che restano le fonti massime di tutta la riflessione filosofica di noi occidentali.
Tratta il pensiero come un bambino: se hai da fare cose importanti, impegnalo con dei giochi perché non ti disturbi.
Poco è tanto e il tanto non basta mai.
Chi nasce con la schiena curva muore storto…
Finché esisterà l’uomo esisteranno anche le guerre.
Il tempo ti saluta, ma non aspetta che tu lo ringrazi.
Quanto più quelle scritture apparivano incongrue con le loro tradizioni e concezioni, tanto più dovevano forzarne l’interpretazione, per renderle più consone ai loro bisogni morali e culturali. Si consolidò così questa molteplice tradizione interpretativa, “falsificante” quanto altra mai, e che pure costituì quel plurimillenario esercizio intellettuale che affinò così straordinariamente le virtù logiche di noi europei. È una mia ipotesi: ma il cavillo può diventare sottigliezza, il puntiglio può diventare rigore, l’arbitrio può diventare inventività, l’astrazione può rovesciarsi in universale concretezza. Così, del resto, la retorica e l’euristica greca del V secolo a.c. fornirono le armi logiche alle grandi riflessioni di Platone e di Aristotele, che restano le fonti massime di tutta la riflessione filosofica di noi occidentali.
Tratta il pensiero come un bambino: se hai da fare cose importanti, impegnalo con dei giochi perché non ti disturbi.
Poco è tanto e il tanto non basta mai.
Chi nasce con la schiena curva muore storto…
Finché esisterà l’uomo esisteranno anche le guerre.
Il tempo ti saluta, ma non aspetta che tu lo ringrazi.
Quanto più quelle scritture apparivano incongrue con le loro tradizioni e concezioni, tanto più dovevano forzarne l’interpretazione, per renderle più consone ai loro bisogni morali e culturali. Si consolidò così questa molteplice tradizione interpretativa, “falsificante” quanto altra mai, e che pure costituì quel plurimillenario esercizio intellettuale che affinò così straordinariamente le virtù logiche di noi europei. È una mia ipotesi: ma il cavillo può diventare sottigliezza, il puntiglio può diventare rigore, l’arbitrio può diventare inventività, l’astrazione può rovesciarsi in universale concretezza. Così, del resto, la retorica e l’euristica greca del V secolo a.c. fornirono le armi logiche alle grandi riflessioni di Platone e di Aristotele, che restano le fonti massime di tutta la riflessione filosofica di noi occidentali.
Tratta il pensiero come un bambino: se hai da fare cose importanti, impegnalo con dei giochi perché non ti disturbi.
Poco è tanto e il tanto non basta mai.
Chi nasce con la schiena curva muore storto…
Finché esisterà l’uomo esisteranno anche le guerre.
Il tempo ti saluta, ma non aspetta che tu lo ringrazi.