Arthur Duca di Wellington Wellesley – Uomini & Donne
Date agli uomini la cultura senza la religione e ne farete soltanto dei demoni intelligenti.
Date agli uomini la cultura senza la religione e ne farete soltanto dei demoni intelligenti.
Non importa sbattere le ciglia, oscillare le chiappe e fare moine da donna provocatrice per far perdere la testa ad un uomo. Queste cose accendono i maschi. Un vero uomo cerca altro. È il tuo sorriso e il modo in cui parte e trascina il suo che lo tiene li con gli occhi su di te. È quel modo di fare delicato e sicuro ma capace di attrarlo a fare in modo che abbia voglia di restare. È la mente, i pensieri e la maturità che fanno i modo che ti appartenga veramente e non solo per una notte!
A fare sesso siamo tutti capaci, ma a fare l’amore? Fare l’amore e saper regalare emozioni, riuscire a guardare lei nel profondo, e notare una esplosione di fluorescenza che esce dal suo cuore, mandarla in confusione passionale da non sapere più come si chiama. Fare l’amore è come percorrere un viaggio sempre diverso fuori dai soliti luoghi comuni, senza stelle, senza luna, ma con un’infinità di candore. Farla sentire leggera a tal punto di volare in alto e toccare il cielo con un dito, far sentire lei in un mondo magico e ardente con colori accesi che sembrano un campo di fiori in una giornata di primavera nel mese di maggio, fare l’amore è un arte che non tutti sono in grado di esprimere, questo e il vero senso di come fare l’amore, il resto e solo sesso o noia.
Una donna è simile ad un libro, non importa se la copertina è bella o brutta, è quello scritto al suo interno che dà valore alla sua esteriorità.
L’uomo vuol sempre essere il primo amore della donna; alla donna piace essere l’ultimo romanzo dell’uomo.
Mi piace quando si arrabbia. Quando per in attimo prova ad allontanarsi, ed io che gli cammino dietro, ad un passo da lui, che fa lo gnorri, che fa l’offeso, che è bello. E se si gira a sbirciare deve vedermi subito, ché se inizia a correre io corro più veloce di lui.
L’ho amato… Di un amore pazzo, improvviso, arrivato come un fulmine a ciel sereno, capace con la sua intensità di scombussolarmi come fossi una barchetta a remi, in balia della tempesta del secolo. L’ho amato di un amore cieco, che non vedeva, ne coglieva difetti e di un amore sordo, perché non ascoltava nessun tipo di ragione o discorso logico. L’ho amato come forse non si riesce sempre ad amare in questa vita, o come forse sarebbe meglio non arrivare mai ad amare… con tutta me stessa, fin quasi a morirne, volendo e cercando sempre e soltanto il suo bene… e mai il mio.