Arthur Golden – Libri
Mi chiesi se gli uomini fossero così accecati dalla bellezza da considerare un privilegio il fatto di poter vivere con un autentico demonio, purché stupendo d’aspetto.
Mi chiesi se gli uomini fossero così accecati dalla bellezza da considerare un privilegio il fatto di poter vivere con un autentico demonio, purché stupendo d’aspetto.
Edward mi si avvicinò prendendo il mio viso tra le mani. Mi sfiorava con delicatezza, premendo la punta delle dita sulle mie tempie, le guancie, il profilo del mento. Come se fossi un oggetto fragilissimo. Ed era proprio così, sopratutto in confronto a lui.
Ero fortunato ad avere ancora mia madre che, occupandosi di me, mi permetteva di protrarre l’adolescenza. Molto fortunato. Ero nato con la camicia: tanto valeva che me la stirasse.
“Sei davvero sul punto di perdere la ragione.””Niente affatto, Guardami. Riesco a legarmi i lacci delle scarpe. Vedi? E ad annodarmi la cravatta. È necessaria una certa cura, sai, per avvolgerla intorno al collo, infilarla nella camicia e così via, senza sembrare un folle con un’enorme sciarpa al collo.”
Pianificare di scrivere non è scrivere. Abbozzare, ricercare, parlare con le persone di quello che stai facendo, nessuna di queste cose è scrivere. Scrivere è scrivere.
Ormai scrivo solamente per far sentire meno solo il silenzio.
Un cretino può scrivere un saggio ma non viceversa.