Arthur Schopenhauer – Desiderio
Il possesso disperde l’attrazione.
Il possesso disperde l’attrazione.
Nell’aspettazione il piacere tocca il suo apice.
Sarebbe bello ricevere una chiamata alle tre del mattino e sentirsi dire: “Scusa per l’ora, ma non riuscivo a dormire, perché mi manchi. A domani amore mio ti amo.”
Dalle finestre arrivava il leggero chiarore della luna. Alzo le lenzuola e trovo le sue braccia pronte a circondarmi. Rispondo al suo abbraccio e accarezzandola le sfioro le labbra con un bacio. Le sue sono calde e morbide come il suo corpo che mi accoglie con dolcezza.
Se fossi notte, sarei luce mite, lene, t’avvolgerei con un sospiro.
Le tue mani scivolano sul mio corpo cercano il centro del mio piacere, trovano, accarezzano, entrano e giocano con la fantasia. M’inarco a te, conscia che questo desiderio lo appaghi anche con il tocco delle tue labbra.
Quelle labbra dannate, accese di quel fuoco, mi rendono ghiaccio che si scioglie alla sola sola vicinanza, mi portano in inferno e in paradiso e nella passione per pulire la mia anima non trovo soluzione.