Arthur Schopenhauer – Musica
La musica è un quietivo della volontà; non lo redime per sempre dalla vita, ma solo per brevi istanti, e non è ancor una via a uscir dalla vita, ma solo a volte un conforto nella vita stessa.
La musica è un quietivo della volontà; non lo redime per sempre dalla vita, ma solo per brevi istanti, e non è ancor una via a uscir dalla vita, ma solo a volte un conforto nella vita stessa.
Qualcuno dice che si balla per comunicare qualcosa agli altri, ma non è vero. Ballare è prima di tutto per se stessi, è uno stato mentale e fisico, la musica non è fuori ma nel tuo sangue e nelle tue ossa, e ti fa vibrare come se il mondo fosse il tamburello di Dio e tu il sonaglio.
A volte la musica non basta, allora serve la poesia.
Se noi potessimo mai non essere, già adesso non saremmo.
Il tempo che passi ad urlarequante volte ad aspettare il sole d’inverno a natalel’esame da superare le vacanze al marefare, disfare valigieil tè nelle giornate grigie dimmi ti senti felice?Tanto tutto lo sai torna apposto col temponon chiederti come mai se tu non ci stai dentromagari non è il momento, magari cambierà il ventomagari si accorgeranno del tuo talento.
Le dita come piume leggerein un frenetico balloaccarezzano le corde.Le note unendosi,nell’aria si propaganocomponendo nuove melodieche si insinuano nei meandripiù oscuri dell’anima,risvegliando ogni volta nuove emozioni.Resto affascinato quasi stregatodalla magia chequelle sei corde sanno creare.E mentre il chitarrista sta ancora suonando,io mi lascio trasportare dalla sua musica,fino quasi a potersfiorare la sua anima.
E non c’è più bisogno di inventare le sere per poterti divertire… la scusa dei blue jeans che fanno male per poi finire sempre a far l’amore. E non c’è più la luna che ti guarda l’avevi detto tu che è un po’ bugiarda… il vento che portava il tuo sapore… la voglia matta di ricominciare.