Arturo Donadoni – Frasi sulla Natura
Quante volte i fioriritornano nel pratosenza rinnovare il contratto.
Quante volte i fioriritornano nel pratosenza rinnovare il contratto.
Così ostiche e coriacee, adoro le piante grasse, la loro beffarda strafottenza, l’essere burbere per non concedersi alle carezze di chiunque. Eppure, a dispetto della loro atavica ruvidità, ti sorprendono improvvisamente, incastonando delicate grazie floreali tra aculei indisponenti. Un po’ come me.
Alla fine di ogni diluvio, nubifragio o tempesta, le rane escono a fior d’acqua per fare festa.
Chissà cosa sente la foglia che si stacca dal ramo, benché le sue nervature apparissero salde nell’innesto, invece, guardarsi morire la speranza del verde ed arrivare alla secchezza dell’arido, inquietante, malaticcio giallognolo e tentennare nella sospensione del refolo che, sadico, pone in prospettiva lo schianto, ma perpetua il senso del precipitare nella stasi della vertigine. Aspiriamo al nitore degli approdi, delle definizioni perentorie dei verbi nella coniugazione d’un passato prossimo che ci faccia chiudere gli occhi in segno di rassegnazione, evitando il gerundio della paura. Sta cadendo.
Se prendo manciate di parole e le lancio in aria sembrano coriandoli, ma alla fine diventano petali di fiori perfettamente allineati, che rilasciano il profumo della mia essenza.
In silenzio ascoltava il canto del mare, il vento, le donava la sua carezza.Dans le silence écoutait le chant de la mer, le vent, a donnè sa caresse.
Attento a ciò che faia ciò che dicia quello che pensia dire la verità.Potresti scoprire la libertàseminare menzogne con la tua veritàessere prigioniero della tua libertà.