Arturo Donadoni – Società
Anni quaranta: se questo è l’uomo. Anni duemila: questo è l’uomo.
Anni quaranta: se questo è l’uomo. Anni duemila: questo è l’uomo.
Le città si evolvono assieme al pensiero dei suoi cittadini.
La pubblicità anticipa scenari e prodotti da vendere a un mondo che invecchia: subliminale badante con la pretesa di piacere.
La “società civile” ha solido basamento, su moltitudini d’innocenti cadaveri.
Il modo in cui venivano trattati i Neri è il più grande scandalo dell’America.
Il mondo non si è mai presentato diviso come ora: guerre di religione, genocidi, crisi economiche, recessione, povertà, mancanza di rispetto per il pianeta. E tutti vogliono vedere immediatamente risolti perlomeno alcuni dei problemi che affliggono l’umanità o la propria vita personale. Ma l’orizzonte appare sempre più buio a mano a mano che avanziamo verso il futuro.
Ritengo che non tutti i muri siano da abbattere.Se l’abbattimento del muro di Berlino ha riunito la Germania, il muro Palestinese evita l’abbattimento di due e più popoli.Se tutti fossimo veri uomini, ne costruiremmo solo per ripararci dalle inondazioni, alluvioni e quant’altro, invece, siamo tutti figli di un Dio diverso, per scelta, indirizzo sociale, morale o per dettami religiosi.Solo se riusciremo a camminare scalzi dalla lussuria saremo tutti uguali.