Arturo Donadoni – Società
Anni quaranta: se questo è l’uomo. Anni duemila: questo è l’uomo.
Anni quaranta: se questo è l’uomo. Anni duemila: questo è l’uomo.
Vivo male questo mondo paradossale, conscio del fatto di essere io stesso il paradosso.
Un popolo disperato non accetta il confronto, non scende in piazza a cantare, non discute per migliorare, un popolo disperato ha bisogno di rivoluzione.
L’universo mi sembra la creazione di un umorista che abbia passato i limiti.
In Italia non è possibile fare un concorso per eleggere “il peggiore”. Sarebbero troppi i primi a pari merito.
L’umanità è una grande macchia conforme. Formata da tanti chicchi. Chi vale più e chi non vale proprio. La loro natura è sempre quella ma, solo chi si mostra più grande viene visto forte. Solo chi non si stacca dalla massa è normale, e, solo chi non va contro corrente non è folle. Sì, solo una grande, fottuta, macchia conforme. E come tutte le macchie ci si muove tutti, solo in superficie.
Capannoni con cipressi dall’Arizona e villetta adiacente. Abbiamo tutti una villetta adiacente. Praticamente il nostro paese non è altro che un condominio fatto a fette e disposto in orizzontale.