Aurel Rottman – Società
Gli uomini che vogliono cambiare il mondo sanno raramente che cosa si deve fare; la loro immaginazione è sempre lontana della realtà.
Gli uomini che vogliono cambiare il mondo sanno raramente che cosa si deve fare; la loro immaginazione è sempre lontana della realtà.
Nell’antichità Dio faceva il re, il re faceva le leggi e per completare l’opera le leggi rovinavano il popolo; oggigiorno le cose sono molto cambiate, ma il popolo rimane sempre rovinato.
Quanto più semplice la legge, tanto più difficile l’applicazione.
Viviamo in un società squallida e putrefatta, corrosa e corrotta, fino al midollo; la società ci rende avidi, consumisti, conformisti, bigotti; siamo pilotati dalle mode, dai luoghi comuni, dai sentito dire, dalle dicerie, dalle maldicenze; mondo ipocrita e falso, che ci propina falsi miti e una vita meschina e appiattita dalle mode e dall’ignoranza; non rimane che cercare le cose semplici e genuine, l’amicizia, un sorriso, una stretta di mano, voltando le spalle alla società.
Mai, vivendo l’intera esistenza avremmo potuto sperare di fare così tanto per la tolleranza, la giustizia, la mutua comprensione fra gli uomini.
L’Italia è quello strano Paese in cui molti milionari al governo, con pensioni da trentamila euro al mese, ordinano al popolo di tirare la cinghia, fare sacrifici e morire lavorando fino alla fine.
I bambini devono imparare che hanno la possibilità di scegliere. Crederanno di poter scegliere soltanto se offrite loro alternative. I suicidi, ad esempio, sono coloro che vedono l’aspetto più limitato della vita, che non hanno scelta.