Barbara Brussa – Tristezza
Nei graffi dell’anima, si annida la polvere del dolore.
Nei graffi dell’anima, si annida la polvere del dolore.
Provi un senso di disagio e ti senti malinconico pensando a una persona a cui vuoi bene, quando il tempo e la distanza giocano a tuo sfavore, tenendoti lontano da lei.
E adesso che ti sei dileguata sono un sognatore addolorato che fruga invano nelle ceneri dei ricordi, soffiando voracemente su di esso, sperando di trovare frammenti di scintille, capaci a scaldare quest’anima fredda, a ravvivarla di calore come agli albori del nostro amore, quando sentivamo ribollire il sangue dentro prima che il tuo diventasse di ghiaccio!
Come fosse l’ombra di se stessa usava farsi chiamare “Lei”, prigioniera di un’invisibile forza, che giorno dopo giorno l’attirava sempre più verso il suo gelido abbraccio.
La tua presenza mi sconvolge, la tua assenza ancora peggio.
E’un’immane sciagura quando gli occhi si abituano al buio.
Rubai un sogno alla Vita, lo rinchiusi nel mio cuore; lo cullai con l’anima, e immensamente lo amai. Infine, decisi di rendergli la sua libertà. Rimase lì dov’era, con un sorriso che ne illuminò lo splendore ancor di più… Afferrai un Sogno, e le mie mani tremarono. E continueranno a tremare, finché qualcuno non riuscirà a svegliarmi… da quella che è divenuta una magica Realtà: la nostra, Amore mio.