Barbara Brussa – Tristezza
Nei graffi dell’anima, si annida la polvere del dolore.
Nei graffi dell’anima, si annida la polvere del dolore.
Mi capita spesso di essere triste e voler restare da sola con i miei pensieri, mi capita soprattutto quando non vengo compresa, quando mi sento inferiore al resto del mondo, allora mi calo nel silenzio e aspetto che passi questa brutta sensazione, perché di questo si tratta ma so che non rispecchia ciò che sono, perché non sarò migliore di nessuno ma neanche peggiore.
Ora dico bugie, per nascondere i miei tagli.
Nessuna aspettativa è uguale a: nessun dolore.
Sublimo il dolore di queste lacrime che fluttuano leggere seppur pesano all’anima mia, sublimo quel dolore stringendo i pugni, quasi a voler stringere via quel malessere che non mi lascia respiro, lacrime amare, quasi d’addio a quell’ombra di un passato che mai tornerà se non vestito di ricordi, Dio mio! Fà male, non passa mi dico, non passerà mai, intanto passa il tempo, ed io resto inerme in silenzio mentre aspetto, aspetto che passi, passi il dolore di lacrime che seppur fluttuano leggere, pesano all’anima mia!
Non puoi neanche immaginare, quanto sia difficile camminare con un coltello piantato nello stomaco, e far finta che sia solamente mal di pancia.
Quando saprò mai fare dello spettacolo vivente della mia triste miseria il lavoro delle mie mani e l’amore dei miei occhi?