Beatrice Rossi – Tristezza
Vivo la stanchezza del giorno chiusa nella rabbia dei tuoi silenzi.
Vivo la stanchezza del giorno chiusa nella rabbia dei tuoi silenzi.
Perché temere tanto ciò che è definibile come dolore? Non si teme l’acutezza dello stesso… ma la durata.
Mi chiedo perché continuo a ricordare quasi ossessionato, quasi come non avessi avuto di meglio nella mia vita che un sogno infranto, neppure vissuto. Tutto ciò ha qualcosa che mi sfugge e non mi fa capire il perché. Già… un perché sembra una domanda così stupida, ma a volte racchiude una vita dentro di sé.
Ma il mio cuore, così rosso e carico di passione e vita, come una fragola polposa nel pieno dell’estate, come fa ad accogliere tutto il blu della mia tristezza? Una colata di vernice color cobalto lo travolge e penso che potrei farci un albergo per le stelle, si sentirebbero a casa.
Cercai di graffiarmi dentro per placcare queste lacrime di sconfitta, qualsiasi cosa cercavo di dare non bastava mai nel mettere tutto me stesso.
Se servisse versare lacrime per ragion di pace nel fiume mio, io piangerei, ma del mio fiume ormai vi è rimasto solo il letto.
Quanta tristezza per aver tanto dato, senza nessuna riconoscenza.