Biagio Antonacci – Tristezza
Questa lunga convalescenza spero mi renderà più forte, ma se adesso qualcosa mi toccasse troverebbe il vuoto.
Questa lunga convalescenza spero mi renderà più forte, ma se adesso qualcosa mi toccasse troverebbe il vuoto.
Ho sempre avuto la sensazione che ci sia nella sofferenza del singolo il sangue di gente mai incontrata, la tristezza dell’eterno sconosciuto, il dolore dell’ultimo uomo della terra. La sofferenza dell’individuo sembra avere un’estensione universale, mentre la sua gioia s’invola sempre a pochi passi dal suo sorriso.
Sono una comparsa nella mia stessa vita.
Nessuno si accorge quando piangi, quando sei triste o quando soffri ma tutti si accorgono quando sbagli.
Lascia che il dolore maturi il suo tempo. Cadrà a terra come le foglie d’autunno. Il vento lo spazzerà via e l’inverno lo congelerà, lasciando spazio a una nuova primavera…
Ogni giorno mi alzo dal letto, sento la stanchezza scorrermi nelle vene, l’emicrania che ormai mi assilla da mesi. Guardo fuori e osservo come ogni cosa che vedo non abbia alcun tipo di colore, tutto grigio, solo e soltanto grigio. Non mi sorprende più ora mai sapere che ogni cosa che sta succedendo e che sto subendo, sia solo e soltanto un riflesso dei miei sbagli. Quindi vivo con questa frase stampata nella mente: peggio di ieri, meglio di domani.
Sono solo l’ombra di me stesso ormai e le ombre se non c’è luce non esistono.