Bram Stoker – Libri
I suoi modi erano quelli di chi domina il suo destino.
I suoi modi erano quelli di chi domina il suo destino.
Mi sentivo come uno che si è lanciato in una corsa contro il tempo e capivo che il mondo illusorio che avevo costruito intorno a Clara si stava sgretolando, e che quella fase della mia vita si stava concludendo.
Il mondo… questo grosso essere assurdo. Non ci si poteva nemmeno domandare da dove uscisse fuori, tutto questo, né come mai esisteva un mondo invece che niente. Non aveva senso, il mondo era presente dappertutto, davanti, dietro. Non c’era stato niente prima di esso. Niente. Non c’era stato un momento in cui esso avrebbe potuto non esistere. Era appunto questo che m’irritava: senza dubbio non c’era alcuna ragione perché esistesse, questa larva strisciante. Ma non era possibile che non esistesse. Era impensabile: per immaginare il nulla occorreva trovarcisi già, in pieno mondo, da vivo, con gli occhi spalancati, il nulla era solo un’idea nella mia testa, un’idea esistente, fluttuante in quella immensità: quel nulla non era venuto prima dell’esistenza, era un’esistenza come un’altra e apparsa dopo molte altre.
Colui che domina gli odori, domina il cuore degli uomini.
Ci vuole un sacco di storia per produrre un po’ di letteratura.
Ci muovevamo sperduti, come attraverso un fragore prorompente, che ci urtava, ci avvicinava e ci separava, vietandoci d’incontrarci mai.
Scrivere vuol dire prima di tutto dare un nome alle cose.