Buddha – Religione
Io non cerco nessuna ricompensanemmeno di rinascere in cieloma cerco il bene degli uominicerco di ricondurre coloro che si sono persid’illuminare coloro che vivono nelle tenebree bandire dal mondo tutte le pene e le sofferenze.
Io non cerco nessuna ricompensanemmeno di rinascere in cieloma cerco il bene degli uominicerco di ricondurre coloro che si sono persid’illuminare coloro che vivono nelle tenebree bandire dal mondo tutte le pene e le sofferenze.
Le quattro nobili verità: nascere, vivere, morire, risorgere.
Il modo migliore per scacciare il Diavolo, se non vuol cedere ai testi della Scrittura, è di deriderlo e insultarlo, poiché egli non può sopportare la beffa.
Il giudizio dell’uomo su di sé deve essere severo, indulgente rispetto al prossimo, puro rispetto a Dio.
Camminare sotto la verità di Dio è la risposta a tutti gli interrogativi della vita.
Alzatevi, andiamo!”Quando giunse la “sua ora”, Gesù disse a coloro che erano con Lui nell’orto del Getsemani, Pietro, Giacomo e Giovanni, i discepoli particolarmente amati: “Alzatevi, andiamo!”. Non era Lui solo a dover “andare” verso l’adempimento della volontà del Padre, ma anch’essi con Lui.Anche se queste parole significano un tempo di prova, un grande sforzo e una croce dolorosa, non dobbiamo farci prendere dalla paura. Sono parole che portano con sé anche quella gioia e quella pace che sono frutto della fede. In un’altra circostanza, agli stessi tre discepoli Gesù precisò l’invito così: “Alzatevi e non temete!”. L’amore di Dio non ci carica di pesi che non siamo in grado di portare, né ci pone esigenze a cui non sia possibile far fronte. Mentre chiede. Egli offre l’aiuto necessario.Parlo di questo da un luogo in cui mi ha condotto l’amore di Cristo Salvatore, chiedendomi di uscire dalla mia terra per portare frutto altrove con la sua grazia, un frutto destinato a rimanere. Facendo eco alle parole del nostro Maestro e Signore, ripeto perciò anch’io a ciascuno di voi: “Alzatevi, andiamo!”. Andiamo fidandoci di Cristo. Sarà Lui ad accompagnarci nel cammino, fino alla metache Lui solo conosce.”
I princìpi sociali del cristianesimo predicano la viltà, il disprezzo di sè, l’abiezione, la soggezione, l’umiltà, in breve, tutte le qualità della canaglia, e il proletariato, che non si vuole lasciar trattare come canaglia, ha molto più bisogno del suo coraggio, della sua coscienza di sè, del suo orgoglio, e della sua indipendenza, che del suo pane.