Carl William Brown – Comportamento
Certamente uno può dedurre, interpretare e concludere ciò che vuole, all’infinito; può anche credere di essere nel giusto, ma può solo crederlo, non deve esserne sicuro.
Certamente uno può dedurre, interpretare e concludere ciò che vuole, all’infinito; può anche credere di essere nel giusto, ma può solo crederlo, non deve esserne sicuro.
Il “rispettabile pubblico” umanamente unanime è sempre indignato.Sono un milione sul suolo nazionale gli assassini di quella che loro definiscono “selvaggina”.Quando la stagione venatoria è chiusa 150.000 dicono “pool” per trucidare bestiole attonite e smarrite liberate da una celletta.Il “rispettabile pubblico s’indigna”.Sono 500.000 in Italia che conoscono luoghi preposti o praticano scommesse sul combattimento fra cani e sulle corse illecite d’auto e moto.Il “rispettabile pubblico” s’indigna e accusa.Decine di migliaia sono i pluri-ottantenni abbandonati in fatiscenti ospizi con prole che tranquillamente sereni vivono nella casa dei genitori.Il “rispettabile pubblico” cade dalle nuvole e indignato stenta a credere.Una persona su 7 ha un amico, un parente o se stesso ne ha fatto o fa uso di cocaina.Il “rispettabile pubblico” indignato e stizzito minaccia rappresaglie.”Smettila, rispettabile pubblico. Sei finto e ipocrita”.
C’è poco da fare. Io non riesco a perdonare certi errori, alcune parole e soprattutto…
Non vantarti di avere un cuore grande se poi non lo usi mai. Non vantarti…
Di ciò che ho fatto nella mia vita non rimpiango niente, neanche gli errori, neanche le cavolate per cui ci ho rimesso, grazie a quegli errori ed a quelle cavolate ho capito molte cose, si cresce e si matura con gli errori e sono quella che sono posso solo ringraziare di averli fatti.
La libertà di ognuno di noi finisce dove inizia quella del nostro prossimo.
Sono nata caparbia, abituata a prendermi ciò che voglio, sempre! Ho pazienza da vendere, ci tento e ci ritento fino in fondo nelle cose alle quali credo, ma riesco a capire quando il gioco non vale più l’attesa; arrivare a gettare la spugna per una con un carattere come il mio il cui termine impossibile non esiste nel vocabolario, vuol dire che sono arrivata proprio al limite.