Carl William Brown – Libri
Poiché la mia vita è stata una continua analisi dell’ignoranza e della stupidità, questo libro non poteva che essere il suo miglior epitaffio.
Poiché la mia vita è stata una continua analisi dell’ignoranza e della stupidità, questo libro non poteva che essere il suo miglior epitaffio.
La sua voce tremava per l’emozione e anche per qualcos’altro: il senso di trionfo.
Diceva che sono pochi, pochissimi i libri che terminano con l’ultima riga, e sono i più crudeli, perché non ti danno il tempo di salutare la storia, i personaggi, di distaccarti con la lentezza e la malinconia che inevitabilmente caratterizzano la fine, quando conti le pagine per vedere quanta storia puoi trascorrere ancora insieme all’autore. Non c’è amore più intimo e incompreso di quello di un libro che ti piace, mi ripeteva, e a me sembrava il discorso di un vecchio.
Lui andò a ovest, e io a est. La cosa, detta così, può sembrare divertente. In realtà vissi il dilemma di non saper dare un senso né alla sua mancanza né alla sua presenza. Ero malata, come tante altre persone che non sanno d’esserlo, e pensano che al mondo si esista per soffrire, essere stupidi, o lottare per una causa, o rimbecillirsi di lavoro.
E il dolore… il dolore cambia le persone.
Per quanto Cassandra cercasse in tutta la reggia, non trovò Enone; e nessuno la rivide più nella casa di Priamo.
Nessun ragionamento ti aiuterà a superare i blocchi che ti sei creata, ci vuole azione. Finché continui a rimanere a bordo vasca, a discettare sulla temperatura dell’acqua, non riuscirai mai a nuotare. Cerca un trampolino, chiudi gli occhi e tuffati. E se prendi una panciata, non incolpare l’acqua e nemmeno te stessa… intanto avrai imparato a non affogare!