Carlo Dossi – Società
Il pudore inventò il vestito per meglio godere la nudità.
Il pudore inventò il vestito per meglio godere la nudità.
Per questa rivoluzione bisognerà dare tutto, bisognerà dare tutto e non sarà mai abbastanza.
Noi dai giudici non vogliamo i miracoli o la riscrittura della storia, vogliamo giustizia.
Se qualcuno mi chiede cos’è un libero governo, io rispondo che esso è, ad ogni fine pratico, ciò che il popolo pensa che sia.
Con tutta questa tecnologia e social network stiamo creando una generazione di frustrati e narcisisti con disturbi d’ansia? Forse.
Contrariamente a quanto dice il proverbio i panni sporchi fra politica e giustizia andrebbero lavati non in casa ma in piazza, siamo in tanti a voler sapere di chi è la colpa se la giustizia in Italia è così.
Quando parlo del non capire. Il non capire non è una prerogativa degli scemi, non è il privilegio degli idioti il non capire.È l’abbandono. Essere nell’abbandono non significa essere deficienti, significa non essere, smarrire. Non essere più in casa.Maledette le case, le famiglie, le mogli, i padri, i figli, lo stato, l’anima, Tutto quanto. Vogliamo farla finita con questa fine!?Facciamola finita con questa fine, perché la fine e il principio son la medesima cosa. Siamo sempre nell’origine, siamo sempre nel senso di colpa… siamo sempre nella parola, non ne usciremmo mai più. Questa non è prosa,non è nemmeno grazie a Dio quella merda detta poesia. Bisogna fare di se dei capolavori. Io ho trovato da molti anni da molti millenni dentro di me il deserto.E quindi sono in un deserto che parla a un altro deserto e non più, al deserto dell’altro.