Carlo Dossi – Successo
L’ultimo gradino della cattiva fortuna è il primo alla buona.
L’ultimo gradino della cattiva fortuna è il primo alla buona.
E i pochi amici stretti, mi danno del coglione, mi dicono: “che aspetti, dai, torna in televisione. Fatti vedere in giro nei party, nei salotti, fatti trovare in tiro fra i vip e i telegatti.Comportati da star coi divi e le riviste, in questo gran bazar di invertebrati artisti. Cerca l’esibizione, inventa una movenza spargi provocazione, per fare più tendenza. Chessò, fatti fotografare, mostrando i genitali, così da poter dare lo scandalo ai giornali. O fingi di svelare ad un settimanale, che il tuo segreto amore, è un omosessuale. E poi farti vedere sulla spiaggia in Sardegna, con due belle straniere e i fans alle calcagna”…… Perché spesso la fama, è l’attimo di un lampo, una partita a dama, che perdi contro il tempo.Ma io… ma io me ne sto fuori, da questa strana guerra, fra me e gli spettatori, c’è solo una chitarra. Da scandali e giornali ne voglio star lontano, e mostro i genitali, alla donna che amo.E cercherò di fare, quello che ho fatto sempre, girare per cantare le mie canzoni strambe, e quando poi la gente ne perderà il ricordo, le suonerò per niente, le canterò ad un sordo.
Campioni si diventa. Secondi o terzi si nasce.
Non attendere che le cose accadano crea tu le occasioni, sei tu il tuo destino, sei tu il tuo successo. Non attendere che la gente crei i tuoi successi, i tuoi poteri, perché non saranno frutti scaturiti da te quindi non saranno tuoi ma della gente.
Prigionieri su di un palco, in febbrile attesa di quella spettacolarità che non avremo mai, per diventare unici perdiamo la nostra unicità.
La differenza sta nel saper cogliere la particolarità e non la consuetudine.
Non confondere il lavoro con il successo, il lavoro è meglio.