Carlo Peparello – Comportamento
Non giudicherò mai nessuno come “strano”. Sarebbe come ammettere di rinunciare a capire chi non comprendo.
Non giudicherò mai nessuno come “strano”. Sarebbe come ammettere di rinunciare a capire chi non comprendo.
Cosa non fare mai: mettere le mani addosso; non solo quelle da lupo per possedere la fanciulla, ma anche quelle amicali che risultano invadenti e invasive.
Nelle situazioni disperate si affina l’udito.
Finché ci sarà grano da mietere in abbondanza, nessuno si preoccuperà di raccoglierne la semenza,…
Chi non comprende il silenzio, non sa neppure ascoltare chi parla.
Chi continua a sbagliare senza capire l’errore che fa, non merita altre possibilità.
Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità, sia delle parole che delle opere che compie; anche il carattere mostra i segni e le conseguenze di ciò che accade per propria volontà, invece molti erroneamente accusano il destino o la sfortuna. La vita è un dono, la nostra buona o cattiva volontà ne determina la fine o il fine.