Carlo Peparello – Destino
Impara a prendere a schiaffi il destino perché lui non esiterà e credimi, gradirà la reazione. Il destino non premia mai la passività.
Impara a prendere a schiaffi il destino perché lui non esiterà e credimi, gradirà la reazione. Il destino non premia mai la passività.
Nasciamo inconsapevoli di poter pensare da soli e moriamo consapevoli di non averlo fatto mai abbastanza.
Inventiamo di continuo parametri nuovi utili all’incremento del nostro potere economico, ignorando al contempo i comuni dettami semplici per finalizzare proficuamente l’intera nostra esistenza.
Chi può sapere quando il suo mondo sta per cambiare? Chi può dire, prima che succeda, che ogni esperienza precedente, tanti anni, sono stati una preparazione inutile. Immaginatevi un vecchio quasi analfabeta in lotta contro una lingua nemica, un ragazzino esausto in lotta contro il sonno. E tra loro nient’altro che le parole di un altro straniero, faticosamente tradotte dal suono natio in quello di una parlata aliena. Chi avrebbe potuto sospettare che il mattino seguente si sarebbe risvegliato un bambino diverso? Io ricordo solo la battaglia per respingere la stanchezza. Una settimana dopo non mi ero ancora reso conto di quello che era successo quella sera, delle porte che si erano definitivamente chiuse e di quelle che si erano spalancate. Forse avrei dovuto intuirlo, o forse no; chi è in grado di avvertire la rivelazione nel vento?
Il bello del passato è che lo si può costruire solo andando avanti.
Anche se Cristo mette un cuore nuovo e lucente al Cosmo, e farlo suo, Lui e il Padre non finiranno all’inferno insieme ad esso per la vita che hanno dato, ma per la vita che hanno tolto.
Giorno dopo giorno scalerò fino in vetta il mio destino.