Carmelo Bulla – Filosofia
La vita si ripete ciclicamente… da piccoli si fa di tutto per avere un toy… per poi abbandonarlo non appena si è in possesso… così d’adulti con gli Uomini.
La vita si ripete ciclicamente… da piccoli si fa di tutto per avere un toy… per poi abbandonarlo non appena si è in possesso… così d’adulti con gli Uomini.
È inutile scegliere tra bianco o nero, sono sempre le due facce della stessa medaglia.
Voglio godermi il resto della vita fra le follie generate dalla mia saggezza.
Nessuno Vigile! L’auto è il tuo corpo, il conducente la tua anima, la strada la tua vita. Sei tu il vigile di te stesso, non esistono altri vigili! Sei tu a scegliere la tua strada, sei tu ad accelerare o decelerare o fermarti, solo tu sceglierai! Sei libero, sei solo tu, nella tua mente non sarai l’insime di tante persone. Sarai comodo nella tua auto ad alta velocità su una strada libera senza ostacoli con un panorama meraviglioso!
Cosa c’è di male nel voler essere felice? Spiegatemelo perché non riesco a capirlo. E ogni volta che ci provo mi ritrovo in un cesso a vomitare sangue, mentre la mia testa prende a vorticare in un baratro senza fine. Di colpo mi ritrovo il cuore invecchiato, pieno di piaghe e contusioni, mentre quella bambina cerca di non essere soppressa, cerca di non naufragare in quel lago di dolore… Ma io ormai già non ci sono più…
Quando un silenzio incomincia a fare più male delle parole, credo che si sia raggiunto un inizio, una consapevolezza tale che si smette di sentire tutto il rumore che c’è intorno e si inizia ad ascoltare l’inevitabile. Si inizia forse ad ascoltare il destino, il futuro che viaggia verso di noi, nonostante tutto.
Ho provato a donare molto più tempo di quanto io stesso ne possedessi. Ho dato il tempo ai deserti delle aride terre, quando mi è stato chiesto di dissetarli scavando con nude mani nei ruscelli del mio sapere. Ho sognato e mi sono illuso che si potesse cambiare, raccogliendo le ferite del cammino del mondo, che con occhi grandi fissavano i suoi orizzonti pieni di luce e colori nei tramonti delle sere, quando al calar del sole rammendavo le mie ferite per continuare a sorridere e sognare. Del tempo che fu e che tristemente non ritorna più, con le sue clessidre di sabbia raccolta nei deserti del tempo.