Cesare Musi – Lavoro
Ho incontrato un uomo che puliva il parco dai rifiuti gettati per terra dalla gente. Non guadagnava niente. Lavorava.
Ho incontrato un uomo che puliva il parco dai rifiuti gettati per terra dalla gente. Non guadagnava niente. Lavorava.
La speranza è una trappola infame inventata dai padroni.
Tre anni fa ero disoccupato, ora non so nemmeno quante volte sono stato in classifica.
Per avere una ragionevole certezza di fare carriera all’interno delle aziende italiane (con le dovute eccezioni) portate all’attenzione dei vostri superiori problemi inesistenti o che potreste tranquillamente risolvere da soli. Una volta catturato il loro interesse (non dovrebbe essere difficile perché un problema inesistente sorprende chiunque) mostrate, non subito, ma con la giusta dose di assertività, di aver escogitato una brillante soluzione. I problemi seri, invece, schivateli. Ci sarà sempre qualcuno di buona volontà disposto a farsene carico e a risolverli senza troppi clamori e senza aspettarsi riconoscenza.
Non avevo mai girato documentari e in un certo senso non ho girato nemmeno questo. C’erano con me un operatore, un fonico… e il vero autore dei documentari è sempre il montatore: in questo caso Valentina Romano.
Non è vero che il lavoro nobilita l’uomo. Infatti lo rende più represso e nevrotico. Ma è anche vero che senza lavoro i tuoi problemi sono raddoppiati. Ecco come ci hanno ridotto.
La democrazia smette di esistere quando porti via a chi ha voglia di lavorare e dai a chi non è ha.