Cesare Pavese – Abilità
L’uomo d’azione non è l’ignorante che si butta allo sbaraglio dimenticandosi, ma l’uomo che ritrova nella pratica le cose che sa.
L’uomo d’azione non è l’ignorante che si butta allo sbaraglio dimenticandosi, ma l’uomo che ritrova nella pratica le cose che sa.
“Esseri umani” fatti di terra, acqua dagli occhi, fuoco nella passione e nella mente il cielo.
Preferisco attingere al pozzo dei folli, perché ne ricavi estro, mentre in quello dei saltimbanchi invece, ne ricavi solo fumo.
Ogni vera scienza comincia col cosciente abbandono di ogni considerazione di tipo egocentrico e antropomorfa.
È facile parlare solo perché si ha la lingua in bocca senza mettere in moto il cervello.
La passività, nella vita, è il contenitore per l’arma più potente che l’uomo conosca: la reazione improvvisa!
Walter osservò che il numero di possibili comportamenti di un essere con un cervello costituito solamente da due cellule, influenzatesi tra loro, è uguale a sette. Se con soli due elementi in connessione vi sono sette possibilità di comportamento, per il cervello umano occorre moltiplicare il numero due per trecento milioni di milioni di volte. Perciò Walter definisce il cervello un fantastico, impossibile mostro. Usiamolo però!