Charles Bukowski – Stati d’Animo
Ero invecchiato ma avevo da fare. Poco importava. In culo a tutto, in culo agli Dei.
Ero invecchiato ma avevo da fare. Poco importava. In culo a tutto, in culo agli Dei.
L’ambiguità? No grazie!
Ed è nei giorni di festa, che si finge maggiormente che tutto vada bene.
Secoli di poesia e siamo sempre al punto di partenza.
Amo la vita e tutto ciò che mi da, amo il mattino perché mi fa aprire gli occhi con la speranza che sia un giorno migliore, amo la sera perché mi accompagna nel mondo dei sogni, amo la notte perché sognando non perdo la possibilità di essere felice.
Lei era affamata, affamata d’emozioni, sensazioni, percezioni. Lei aveva sempre quel vuoto mai riempito perché nessuno aveva mai capito che il suo dare era senza richieste, senza pretese e si svuotava dimenticando sé stessa mentre cercava qualcuno che fosse come lei. E quella fame così sordida e implacabile, sconvolgente e devastante la stava portando alla follia. Sola e vuota. Una stella in declino silenzioso. La luce ormai avrebbe illuso i più di averla ancora quando in realtà non era più.
Non sono banale, è che trovo anche l’ovvio eccezionale.