Charles Bukowski – Stati d’Animo
Il sesso era un trabocchetto, una trappola. Andava bene per gli animali. Avevo troppo buon senso per sciocchezze simili.
Il sesso era un trabocchetto, una trappola. Andava bene per gli animali. Avevo troppo buon senso per sciocchezze simili.
Bisogno di scappare, senza sapere in quale direzione andare. Bisogno di evadere, da questa gabbia già aperta.Che la vita ti ha strappato le ali, ma non la voglia di volare.Ed il timore è un peso, a cui non ti vuoi abituare.
Perdersi può essere un’inattesa opportunità, una scintilla che infiamma il cambiamento, la goccia che ti fa traboccare la vita.
Però non è giusto. Così proprio non va. Mi sento come Eva. Si, Eva. Non Adamo. Eva, una fottutissima Eva. Una fottutissima Eva nana. Una nana. E non solo non posso raggiungere il frutto proibito ma non posso neanche toccare nessuna di quelle altre merdose mele. Non una fottutissima mela. E Adamo sta lì che se ne frega. Dorme. No, è morto. Non proprio, ma è come se lo fosse. E se né frega delle mele. Non sente i morsi della fame. Morto. Ho fame Cristo. Ho fame. Continuando così morirò anch’io prima o poi. Che schifo. Non ci arrivo da solo. Sono troppo alte. Che schifo. Che schifo di paradiso. Non lo voglio questo paradiso del cazzo. Fanculo. Non è giusto. Niente lo è. Per favore, che qualcuno mi prenda per mano e mi conduca all’inferno. O come lo chiamate voi… vita.
La notte più buia è quella che non concede riposo e neppure risposte.
Ciò che manca è riempire quel vuoto lasciato da una persona mai esistita.
E mi piaceva il calore, la protezione dell’abbraccio suo. Carezza a scacciar fantasmi. Carezza a lenir mancanze. Carezza a rizollare la terra mia inaridita.