Charles Dickens – Uomini & Donne
Gentiluomo una volta, gentiluomo per sempre.
Gentiluomo una volta, gentiluomo per sempre.
Se le porte della percezione venissero sgombratetutto apparirebbe all’uomo come in effetti è, infinito.
Già, la mia calma apparente è proprio di essa che ti devi preoccupare, perché fin quando parlo è tutto ok, mentre quando comincio a fare silenzio, ecco, quello è il momento in cui mi devi temere!
Più mi guardo intorno, più mi rendo conto che l’essere umano è il parassita più pericoloso della Terra. Ha bisogno d’uccidere per coprirsi di pellicce, ha bisogno d’uccidere per mangiare ma è sufficientemente svelto e resistente per non farsi mangiare a sua volta. Non contribuisce al ciclo vitale della Terra con le sue opere, bensì sfrutta la terra, il fuoco e l’acqua per sopravvivere senza lasciare nulla di nuovo dietro di sé. Invece di contribuire a mantenere la Terra intatta, la stiamo distruggendo e niente ci ha potuto fermare. E ciò sarebbe il frutto della nostra presunta “intelligenza”?
L’uomo cerca il suo bene nella donna. La donna trova il suo male nell’uomo.
Lei non voleva piacere, non le interessava. Voleva essere accettata per quello che era: una rosa blu con spine appuntite. Sapeva far male ma, se la sapevi prendere, il suo profumo ti inebriava. Era strana, non era come qualsiasi altra donna, era una di quelle donne che fanno paura. Troppo dura per scontrarsi, troppo fiera per abbassarsi a qualsiasi compromesso. Lei viveva d’amore, ma non di quell’amore fatto di cioccolatini e frasi dolci, ma di quelli veri, fatti di lacrime di rabbia e di dolore. Sapeva amare con tutta l’anima e la donava anche, era lei che ti faceva amare te stesso più che amare lei. Era una donna di quelle che quando le incontri o le tieni strette o se le perdi non le ritrovi più.
A mò di compensazione del destino, fu sempre sul tram a mule che Florentino Ariza conobbe Leona Cassiani, la vera donna della sua vita, anche se né lui né lei lo seppero mai, né fecero mai l’amore.