Charlotte Brontë – Vita
È vano dire che gli esseri umani dovrebbero accontentarsi della quiete; gli uomini hanno bisogno dell’azione, e se non la trovano, la creano.
È vano dire che gli esseri umani dovrebbero accontentarsi della quiete; gli uomini hanno bisogno dell’azione, e se non la trovano, la creano.
E solo quando il sole battè sullo specchio, lui potè scorgere l’infinito.
Ci sono cose che non puoi dire, anche se vorresti urlarle. Ci sono opere d’arte appese ai muri ed altre che incontri nell’arco della vita. Ci sono persone che passano come treni mai presi ed altre che si fermano alla tua stessa stazione. Ci sono momenti che rimpiangi, perché vorresti avere l’occasione di riviverli diversamente.
Non credo nei lieto fine, ma credo molto nei lieti viaggi. Ultimamente o si muore molto giovani, oppure si vive abbastanza a lungo per vedere gli amici morire. Così è la vita.
Alcuni vengono e altri se ne andranno, ma la nostra vita è con coloro che sono.
La vita ci sfugge via come un soffio di vento e svanisce aldilà del nostro orizzonte.
Se c’è una cosa che la vita mi ha insegnato è la tolleranza. Non intesa come accettazione di tutto ma come consapevolezza delle diversità fra individui. Quelle diversità che fanno di ognuno di noi un essere unico e insostituibile. Tolleranza verso un modo di parlare non perfetto, un modo di agire non sempre coerente e rispettoso. C’è una cosa che insegna più di altre a capire l’eccezionalità di questo vivere: il dolore. Perché niente cambia le prospettive e ridimensiona l’ego come un dolore, una perdita o una sconfitta. Perché la tolleranza nasce quando l’ego riprende la giusta dimensione e diventa salvaguardia di sé stessi e non prevaricazione.