Chiara Micellone – Libri
È giusto scrivere anche se non si è particolarmente bravi, è giusto specialmente se ci fa stare bene.
È giusto scrivere anche se non si è particolarmente bravi, è giusto specialmente se ci fa stare bene.
Il librone con le firme degli ospiti aspettava aperto su un leggio di legno.Un letto di carta appena rifatto che aspettava i sogni di nomi altrui.
Ci si sbaglia per potersi mancare, per poi ritrovarsi e capire se ci si fosse sbagliati per davvero.
Per me i veri angeli sono le persone che in certi momenti compaiono all’improvviso a dare luce alla vita.
Più si va avanti, più aumentano i conoscenti e diminuiscono gli amici.
La cosa più banale diventa deliziosa se solamente la si nasconde.
“Non devi pensare che io sia infelice: non lo sarò mai più.” Mi lasciò secco, quella frase. Aveva la faccia di uno che non scherzava, quando la disse. Uno che sapeva benissimo dove stava andando. E che ci sarebbe arrivato. Era come quando si sedeva al pianoforte e attaccava a suonare, non c’erano dubbi nelle sue mani, e i tasti sembravano aspettare quelle note da sempre, sembravano finiti lì per loro, e solo per loro. Sembrava che inventasse lì per lì: ma da qualche parte, nella sua testa, quelle note erano scritte da sempre.Adesso so che quel giorno Novecento aveva deciso di sedersi davanti ai tasti bianchi e neri della sua vita e di iniziare a suonare una musica assurda e geniale, complicata ma bella, la più grande di tutte. E che su quella musica avrebbe ballato quel che rimaneva dei suoi anni. E che mai più sarebbe stato infelice.