Chiara Micellone – Musica
Mi piace ascoltare le persone, le loro parole, le loro emozioni: non c’è sempre bisogno delle note per perdersi in una bella canzone.
Mi piace ascoltare le persone, le loro parole, le loro emozioni: non c’è sempre bisogno delle note per perdersi in una bella canzone.
Lo studio deve supportare tutto, se c’è quello oltre al talento, si fa esperienza e si continua a migliorare. Perché la musica è infinita.
Il basso è diventato sempre più indipendente. Nel vecchio jazz c’era un forte rapporto tra lo strumento e l’assolo, ma per me un assolo non deve essere limitato dallo strumento. Ciò che mi piace nel contrabbasso odierno è che ci si è lasciati alle spalle la preoccupazione di eventuali difficoltà tecniche.
Grazie alla musica, la percezione del tempo diventa assolutamente relativa.
Le delusioni non ci fortificano, le delusioni ci rendono fragili. È l’amore che ritroviamo in seguito a una ferita interiore, il raggiungimento di un traguardo che pensavamo di non poter più raggiungere, è questo a renderci forti. È la fragilità stessa a renderci forti, non la delusione in sé.
Le fratture dell’anima, in musica, si chiamano dissonanze. Sembrano “errori”, invece sono colori nuovi.
Sei importante, non perché mi sorreggi e non mi lasci inciampare, ma perché sei sempre…