Chiara Micellone – Ricordi
Eppure mi è capitato questo: non voler più vedere, nemmeno sapere che fine avessero fatto certe persone, perché gli eventi avrebbero macchiato un ricordo.
Eppure mi è capitato questo: non voler più vedere, nemmeno sapere che fine avessero fatto certe persone, perché gli eventi avrebbero macchiato un ricordo.
Dondolarsi su di un’altalena per sentirsi di nuovi bambini e ripensare a quando il futuro ci sembrava così lontano e irraggiungibile.
Prese del tempo per sé, riempì il petto d’aria prima di immergersi nel lago gelido. Non appena aprì gli occhi vide granelli di sabbia turbinare in un vortice sul fondo e i raggi di luce filtrati dal manto celeste la portarono lontano. Solo allora si trovò a toccare le rocce melmose e tra esse vi scovò uno frammento di vetro che le aveva mostrato il pianto d’un bambino. Si abbandonò alla corrente e lasciò che i lunghi capelli rossi le adornassero il viso come sottili alghe scarlatte. Le parve tutto così reale che tese la mano per accarezzarne le guance; ma il volto del bambino scomparì lasciando posto al suo stesso viso.
Le fotografie sono gocce rubate al fiume del tempo e conservate nella preziosa ampolla del cuore.
Mente e cuore sono avversari, stai in noi renderli complici.
Bolle di ricordi esplodono in mille frammenti di luce e si trasformano nell’ossigeno del futuro.
Ci sono persone che corrono, non si fermano mai, e se lo fanno la loro non è mai una tappa definitiva. Sembrerebbero cercare qualcosa, oppure mentre vanno si chiedono cosa cercano, o ancora quello che hanno già trovato li fa correre.