Chiara Micellone – Stati d’Animo
Capita a tutti prima o poi di dover buttare giù merda per poi buttare fuori lacrime. Capita a tutti, anche ai più schietti, anche ai più forti.
Capita a tutti prima o poi di dover buttare giù merda per poi buttare fuori lacrime. Capita a tutti, anche ai più schietti, anche ai più forti.
Sentirsi perseguitati è come avere alle spalle mille mani che vogliono afferrarti l’anima.
La fantasia è il mezzo indispensabile attraverso il quale il bambino gestisce il proprio spazio mentale aldilà della realtà. Ma è anche vero che la fantasia è per l’idiota l’unica vera risorsa con la quale può vantarsi di qualcosa che non esiste affatto.
Quando sei stanco di essere tradito e preso in giro non solo impari a voltare le spalle e andartene, ma impari anche a non ripensarci più e a non guardarti mai più indietro. Ognuno di noi ha il suo limite, possiamo voler bene quanto vogliamo a qualcuno, ma se veniamo ripetutamente delusi e feriti il bene finisce e si trasforma in amarezza. Quell’amarezza che senti quando ti accorgi che ciò in cui hai creduto e riposto la tua fiducia non era nemmeno minimamente ciò che credevi fosse.
Questa vita mi ha messo molte volte spalle al muro. Mi ha fatto anche inciampare nelle mie incapacità di scegliere. Di decidere, di apprezzare. Mi ha spiazzato. Deluso. Mi ha ferita, mi ha colpito tante volte sulla mia dignità di donna, ma non per questo mi sono arresa. Ho sempre combattuto senza abbattermi mai. Non ho mollato la presa dei miei pensieri, non ho abbandonato la luce della mia speranza, anche davanti a mille ostacoli imposti dal destino e dall’incapacità di discernimento. Non ho abbandonato. Ho sempre lottato. Penso che sia nel mio carattere, combattere e non arrendermi mai, vivere tutti i miei giorni senza sprecarne nessuno uno in lamentele e lagne.
Come alberi maestosi e maestri, mossi dalla magia dello spirito camminiamo sul percorso della vita. Le nostre maschere cadono, le illusioni si frantumano, la nostra essenza immortale esce allo scoperto. Liberandoci.
Non mi serviva nessun ombrello e nemmeno la pioggia vera, in testa avevo quel ritornello e, ancora oggi, al solo battere della pioggia sui vetri di casa, mi viene da ballare abbracciata al mio principe di ballo di quel tempo.