Chiara Micellone – Stati d’Animo
Aveva spesso commesso l’errore di seguire il fuoco, bruciando le sue storie. Tutto sommato, nonostante le scottature, era stato un bello spettacolo.
Aveva spesso commesso l’errore di seguire il fuoco, bruciando le sue storie. Tutto sommato, nonostante le scottature, era stato un bello spettacolo.
Le lacrime scendevano da sole lentamente; la risposta è nel cielo.
Un sapiente e consapevole miscuglio di disincanto e misurata volgarità è l’unico antidoto possibile al volteggiare inebriato degli ippopotami dietro le libellule.
Per costruire un futuro bisogna essere consapevoli di non avere tutte le risposte, ma essere umili ed accettare anche le risposte che danno gli altri.
Non sopporto le persone che usano troppo spesso un “ci sentiamo” ad un “ci vediamo” o meglio ancora “vediamoci”. Ci sono troppi telefoni che squillano, troppe persone attaccate ad un “mi piace” a delle foto, status, link, troppi “mi manchi” scritti. Sono poche ormai le persone che provano a raggiungersi, poche quelle che danno ancora importanza ai dettagli, di un “mi piaci” sussurrato piano, quasi da impauriti. Poche persone ormai, come me, sprofondano in sguardi, in baci, in mani che si toccano.
Odio le descrizioni. Non potrò mai spiegare in un paio di righe come sono fatta, non potrei farlo nemmeno in un milione di pagine. Le persone vanno conosciute non descritte, ed io ancora non mi conosco abbastanza. Perdo e acquisto ogni giorno qualcosa. Posso dirvi che sono preda di idee ossessionanti, piena di fogli scritti e poi nascosti, di cianfrusaglie che io chiamo ricordi, ho vestiti e libri in cui non mi rivedo più, sono appesantita da responsabilità che non vorrei. Cerco me stessa da qualche parte: nei cassetti, nelle fotografie, nei libri, in qualche corpo, nei sorrisi, sui denti, negli occhi, sulle mani. Da qualche parte si dovrà essere cacciata la mia anima, quella che se ne è andata e che non trovo più.
Lotto con me stesso dopo essermi perso, e faccio a pugni contro il mondo per riprendere il mio passo.