Chiara Micellone – Tristezza
In una gelida sera di dicembre ho conosciuto la crudeltà della vita. Nessun preavviso e nessun saluto prima dell’addio. La fiamma dentro me si è spenta, proprio come te.
In una gelida sera di dicembre ho conosciuto la crudeltà della vita. Nessun preavviso e nessun saluto prima dell’addio. La fiamma dentro me si è spenta, proprio come te.
Ricordami, anche se non sei con me, persone come te non si possono dimenticare mai, sei sempre nel mio cuore.
Ora dico bugie, per nascondere i miei tagli.
Nell’inferno della solitudine si muore.
Se il mondo andasse in frantumi proprio in questo istante, per me non cambierebbe nulla. Se fossi l’ultimo essere a restare in vita sulla Terra, per me non cambierebbe nulla. Perché ho imparato a sopravvivere contando solo su me stesso. Ho imparato a vivere nella solitudine restando nell’ombra, nascondendomi da tutto ciò che avrebbe potuto recarmi un qualche dolore. Perché è cosa certa, l’amore alimenta il dolore, e il dolore porta alla sofferenza. Qui nessuno vorrebbe soffrire, ecco perché la solitudine e lo star bene con te stessi, è forse il più grande dei piaceri, magari anche in compagnia di un bel libro.
Improvvisamente il cuore ha voluto, sperato e creduto. Ma poi non ha avuto nulla, oltre al dolore per aver voluto, sperato e creduto invano.
Come può una piccola virgola portar via tutto il valore a questa vita mia! Solo, sono un’inerme carcassa, attorniato dagli avvoltoi della malinconia.