Cinzia Nateri – Destino
Vorrei poter chiedere al mio destino a che punto sono i miei desideri.
Vorrei poter chiedere al mio destino a che punto sono i miei desideri.
C’è un giorno in cui apri gli occhi, ti prepari per affrontare quello che, secondo te, è uno dei momenti più felici degli ultimi tempi.Poi, quando arrivi all’appuntamento, capita che va tutto male, cadi, ti rompi, e per rialzarti ci vogliono due, quattro, otto mani!Ma in quel giorno scopri che la vita ha riservato per te una sorpresa, che non sei caduta per il nulla, che c’è qualcuno che ti ha sempre aspettata, e ti dice, “era ora!”.In quel giorno, arrivi alla consapevolezza che il destino di ognuno è già scritto, che le coincidenze non esistono, che l’amore è reale e non importa quanto bisogna aspettarlo.
Il Fato è il cieco figlio del Caos e della Notte e ti sta preparando uno scherzo mentre tu non te l’aspetti.
Molte persone quando dicono, “io ci sarò sempre”, intendono rimarcare il fatto che sarà così…
Come fai apprezzare qualcosa che non conosci?Non lo so.Non ne ho ideaeppure capiscitu non sei come lorotu elaboriquesta è la parola…tu elaboridolce notteluna infame.
Sono sempre più convinta che ognuno venga al mondo con un compito specifico e che la vita ci offra sempre l’opportunità di essere ciò che siamo e di esprimerci al meglio. Un po’ come su un grande palcoscenico dove il copione viene scritto e riscritto lasciando sempre spazio alla creatività degli attori vedendo l’improvvisazione non come una qualità negativa ma come un modo per dare unicità e specialità ad ogni singolo individuo nell’armonia della collettività! Uniformarsi e appiattire la propria individualità crea lo svilimento dell’anima e la monotonia del cuore!
Può forse essere vero quello che va contro millenni di oppressioni, realtà nascosta e ipocrisia difesa con ogni altrui vita, e che il delitto spiega; l’oscenità degli angeli bianchi e gli angeli neri, furiose belve assassine dietro la maschera che rappresenta la vera forma e le vere intenzioni del Padrone, è l’unica cosa che svolge la storia del Mondo. Nell’ingordigia della Razza divina che l’ingannatore mandato sulla terra già cercò di costruire, sta tutto il male che odia e agisce nascostamente, e tutto vuole. La scaltrezza certo aiuta Dio, suo figlio e i suoi angeli, essendo probabilmente forme di vita più evolute. Ma questa volta… non è che sia diverso? Il limite di quello che dopotutto è una creatura (e sempre resterà tale), non è forse un male più grande di lui perpetrato da lui stesso? Non sono forse le conseguenze che già superano la materia, che quest’essere chiamato “Dio” ha cercato di scavalcare con il male, l’abuso, l’ipocrisia? Da creatura a creatura: non è questa volta un sopruso che ti sovrasta, sottilmente ingestibile nel tempo che perderà ogni vita nelle vane angherie senza rimedio?