Cirillo Vescera – Società
Nella vita, dove c’e tirannia c’e schiavitù.
Nella vita, dove c’e tirannia c’e schiavitù.
È una società, o sistema in cui più possiedi e più sei vuoto, più sei povero e più sei deriso, più “bravo” sei nel tuo lavoro più in realtà sei manipolato dai poteri forti, la sensibilità è considerata una debolezza e la bestialità una forza e l’arricchimento di pochi conta più del benessere collettivo. Conta più l’apparire che l’essere e la paura non è mai stata più dominante. Il benessere materiale e i comfort sono un ottimo ricatto per zittire i popoli i quali avranno paura che “paparino” (il potere) toglierà loro il poco che hanno se non faranno i “bravi” (sottomessi). E così scambiamo il nostro tempo con il denaro (pezzo di carta senza reale valore tranne quello di cui ci hanno persuaso).
In molti amministratori pubblici la mancanza di buon senso è un dono di natura.
La Massa Protesta, ma si dovrebbe Domandare, tutti, Uno ad Uno, cosa abbiamo fatto o permesso di fare per giungere a questa Situazione, quali responsabilità abbiamo anche noi, così da comprendere la Via per Uscirne e mai più tornarci.
La realtà è indiscutibilmente molto complessa, mai però quanto l’inefficienza mentale dei nostri amministratori.
I governanti, i politici, i loro assistenti e tutti gli altri funzionari pubblici devono lavorare per noi contribuenti, e non noi per loro. Siamo noi i loro padroni, e non viceversa!
È stata l’estate dell’improvvisazione. Si sono levati gli scudi contro i lavavetri, parlando di multe e di arresti, mentre chi investe qualcuno fa un rapido ingresso in tribunale, poi in carcere, e ne esce altretattanto rapidamente. Passiamo da un eccesso all’altro.