Ciro Balzano – Sogno
È quando la sera scende che i sogni toccano la mente per svegliarla dal torpore della realtà.
È quando la sera scende che i sogni toccano la mente per svegliarla dal torpore della realtà.
Il ritorno al fottuto paradiso, paradiso delle dee e dell’eterna bellezza, del riposo dell’incanto, dell’ebbrezza e inconsapevolezza.
C’è un luogo magico che si trova proprio tra il sonno e la veglia esattamente nel punto in cui riesci ancora a vedere i sogni. È li che vorrei vivere ed è ad un passo da li che ogni giorno muoio.
È più forte di me, perdermi nei colori dei sogni. È un qualcosa che pulsa in me, e non so controllare dentro; come riesco a controllare in esteriorità. E nulla vale la mia ragione sul cuore, nulla vale il sapore di arrendermi di fronte all’impossibile. Amo intingere la penna nell’anima e nel cuore per descriverne le emozioni che sento, cose che non possono essere perse nel silenzio della vita perché importanti. Vorrei che come me i miei sogni allungassero le mani per raggiungere quello che c’è oltre il visibile.
Smarrito in un sogno, istanti infiniti che precedono l’arrivo di Morfeo, le ali ormai troppo stanche per continuare a volare si lasciano cullare dalle nuvole, l’animo inquieto si abbandona all’abbraccio della notte, il silenzio avvolge tutto, e il confine fra realtà e sogno si assottiglia fino quasi a scomparire.
Adesso che non ho più i miei sogni cosa me ne faccio della realtà.
Vedo te nei luoghi che frequento, ti vedo ogni momento.