Claudio Visconti De Padua – Sogno
Dio ci dotò dei sogni per alleggerire le ferite della realtà!
Dio ci dotò dei sogni per alleggerire le ferite della realtà!
Lei l’ho vissuta ma non esisteva, e se esisteva era inconoscibile. Lei era incomunicabile perché…
Pareva sopito; ma è sveglio il tuo cuore!
E poi si affaccia la sera, guardo triste le stelle, e cosa resta? Se non io, le stelle ed i miei sogni!
Tutti programmati a conquistare corpi, pochissimi in realtà interessati a varcare l’immenso dell’anima!
Sotto un cielo stellato noi sognatori siamo tutti uguali. Che a guardare le stelle sia il giovane “rampante” o la matura cameriera, non fa differenza. Perché ciò che ci accomuna è la speranza che ci sia ancora molto da poter scoprire, vivere, provare.
Viviamo in un epoca dove mezzo mondo considera necessario il superfluo, e il resto muore per mancanza del necessario!
Lei l’ho vissuta ma non esisteva, e se esisteva era inconoscibile. Lei era incomunicabile perché…
Pareva sopito; ma è sveglio il tuo cuore!
E poi si affaccia la sera, guardo triste le stelle, e cosa resta? Se non io, le stelle ed i miei sogni!
Tutti programmati a conquistare corpi, pochissimi in realtà interessati a varcare l’immenso dell’anima!
Sotto un cielo stellato noi sognatori siamo tutti uguali. Che a guardare le stelle sia il giovane “rampante” o la matura cameriera, non fa differenza. Perché ciò che ci accomuna è la speranza che ci sia ancora molto da poter scoprire, vivere, provare.
Viviamo in un epoca dove mezzo mondo considera necessario il superfluo, e il resto muore per mancanza del necessario!
Lei l’ho vissuta ma non esisteva, e se esisteva era inconoscibile. Lei era incomunicabile perché…
Pareva sopito; ma è sveglio il tuo cuore!
E poi si affaccia la sera, guardo triste le stelle, e cosa resta? Se non io, le stelle ed i miei sogni!
Tutti programmati a conquistare corpi, pochissimi in realtà interessati a varcare l’immenso dell’anima!
Sotto un cielo stellato noi sognatori siamo tutti uguali. Che a guardare le stelle sia il giovane “rampante” o la matura cameriera, non fa differenza. Perché ciò che ci accomuna è la speranza che ci sia ancora molto da poter scoprire, vivere, provare.
Viviamo in un epoca dove mezzo mondo considera necessario il superfluo, e il resto muore per mancanza del necessario!