Claudio Visconti De Padua – Stati d’Animo
Lei usava il linguaggio del volto; ma pochi riuscivano a leggere!
Lei usava il linguaggio del volto; ma pochi riuscivano a leggere!
Ho provato ad essere perfetta ma la perfezione non ha provato ad essere me, quindi sono arrivata ad una conclusione: io sono perfetta, è il mondo ad essere sbagliato.
Sono cresciuto in mezzo ai libri, la mia casa ne era sommersa, scoprii sin da subito la loro ottima compagnia, avevo il predominio su quelle voci, io decidevo chi doveva parlare per primo, e nessuno rivendicava anticipazioni. Insomma nessuno annuiva, urlava, anzi erano tutti educati, in fila indiana aspettavano di essere interloquiti.
Occhi che s’intonano col mio futuro, che mettono a proprio agio le mie inquietudini. Occhi che profumano di me, che mi riconoscono oltre la nebbia del tempo, che trovano rifugio nei miei.
La nostra distanza benché arida è sempre speranza, speranza d’amarci; legame fatto di pensiero, musica…
È come la porta di un giardino segreto. Inverecondo desiderio di penetrarvi, con i cinque sensi all’erta, e un senso aggiuntivo, una percezione di passato e futuro interlacciati, che fa risultare il presente solo un sottile strato di pelle, che mette in comunicazioni ieri ed oggi.
Comprendiamo l’importanza di una persona non dalla sua presenza ma dalla sua assenza. In verità il nostro essere soli è il nostro essere a metà una condizione anomala dell’anima che guarisce solo ed esclusivamente nel fondersi con l’altra subendo nell’assenza un vuoto di esistenza. Perché benché le anime sono energie dinamiche a sé, e pur vero che vivono e si librano per la ricerca del proprio completamento, e quando ciò avviene, entrambe le energie si consolidano in un arcano flusso energico inscindibile!