Claudio Visconti De Padua – Tristezza
Leggevo nei suoi occhi tristi il dolore, il suo cuore aveva ferite e la sua anima era in tormento; nessuno sapeva, né leggere ne udire l’urlo della sua anima, il silenzio cela i rumori più forti!
Leggevo nei suoi occhi tristi il dolore, il suo cuore aveva ferite e la sua anima era in tormento; nessuno sapeva, né leggere ne udire l’urlo della sua anima, il silenzio cela i rumori più forti!
In tua assenza sento franarmi l’angoscia addosso, fino ad affannarmi e sentire il bisogno di respirare il tuo profumo che evapora dall’anima fino a soffocare di dolore in un vuoto esistere fatto di vanità perché benché il mondo scivoli lentamente nelle sue frivolezze la tua anima è aggrappata al mio cuore!
Il buio non ha fondo, è come l’anima quando annega nel dolore.
Le offese fanno male come le bugie, ma quello che uccide è vedere gocce di dolore sul viso di chi si ama.
I sogni sono piccole funi dove le speranze si aggrappano affinché si realizzano le nostre migliori aspettative!
Graffiano l’anima le carezze tramutate in cicatrici.
Crescere è una spinta contro il muro. Ti accorgi di quante cose avresti voluto diverse, quanti momenti hai sprecato e quanto il tuo cuore si è strappato. E vorresti frantumare il tempo che scorre e tornare indietro per cambiarle. Mette troppa tristezza l’idea di esserti persa dietro qualcosa che poi è andata distrutta. Mette tristezza notare che vedevi magia dove neanche c’era. Mette tristezza girarti indietro e vedere te stessa buttata via, avvinghiata a qualcosa che solo oggi capisci non valeva, non voleva dire niente. Ti sei gettata in pasto al nulla, pur di ricevere una carezza in più.