All’ospedale l’amore mi aveva parlato: “Io sono tutto e niente. Sono come il vento: non riesco a entrare dove le porte e le finestre sono chiuse. “Io avevo risposto all’amore: “Ma io sono aperto a te! “Al che mi aveva detto: “Il vento è fatto d’aria. E anche se nella tua casa c’è aria, tutto è sprangato. I mobili si ricopriranno di polvere, l’umidità finirà per rovinare i quadri e macchiare le pareti. Tu continuerai a respirare, conoscerai una parte di me: ma io non sono una “parte”, io sono il “tutto” – e questo non potrai mai conoscerlo.