Cristian Di Napoli – Destino
Quando supererai la paura di lasciare il porto, ti renderai conto di quanto bello è il mare.
Quando supererai la paura di lasciare il porto, ti renderai conto di quanto bello è il mare.
Perfino l’apparente complessità dell’universo sarà per noi elementare.
Io non ho mai creduto nel destino. Un giorno incrociando i tuoi occhi che già parlavano di noi, mi sono reso conto che esistono sempre due anime che si cercano per divenire una sola entità.
Anche nei vestiti di luce, o di anima, nel male che prevarica il bene, c’è sempre una lieve sensazione di perdizione. È l’idea e la sua vaghezza che terrorizzano, sempre di più ci si solleva contro chi si vuole diventare per mutare la natura e salvarsi convincendosi tuttavia che si è il bene attaccato per scusare il proprio male, anzi dando la colpa al bene se si è malvagi. L’unico potere che difende da Dio sono le leggi matematiche, semplicemente perché è davvero convinto di esserne superiore ed essere diventato immortale. Ha condannato se stesso e la creazione al nulla o all’inferno, o a tutti e due insieme. Non dia la colpa a me se la verità lo fa andare in bestia. Gli assicuro che potrebbe essere peggio, deve solo darmi un motivo.
La cosa che ci insegna il futuro, quando diventa passato, è che le cose non vanno mai come prevediamo.
Troppo spesso ancora prima del destino sono gli uomini peggiori a decidere la sorte di altri uomini.
Bisogna seguire la luce che segna il destino di ognuno di noi e vedere dove ci conduce.