Fabrizio De Andrè era un diverso in quanto artista, ossia l’emarginato per eccellenza, colui che fortuna o sfortuna si trova a dover dipingere una parte di verità che i più decidono di occultare per vivere ipocritamente meglio.
Io non sono un cattivo maestro. Non sono proprio un maestro: semmai sono cattivo, ma maestro no. Non sono un esempio, sono una persona, un uomo. Sono la voce di chi non ha voce, sono la voce della gente.
Tutte le persone celebri viste da vicino perdono di dignità.
Niente può essere più inappropriato per la letteratura Americana che la sua fonte inglese, finché gli americani non avranno la sensibilità degli inglesi.
La Natura, rossa di zanne e d’artigli.
Quaggiù il successo è il solo metro di giudizio di ciò che è buono o cattivo.
Chi pensa di potersi permettere di essere negligente non è lontano dalla povertà.