Cristina Cossu – Tempi Moderni
Vorrei sapere perché l’antidoto alla noia si chiama violenza…perché… le mani rubano la scena alle parole,perché… si ha paura di guardarsi dentro,perché… si teme la solitudine,perché… vivere e morire son la stessa cosa.
Vorrei sapere perché l’antidoto alla noia si chiama violenza…perché… le mani rubano la scena alle parole,perché… si ha paura di guardarsi dentro,perché… si teme la solitudine,perché… vivere e morire son la stessa cosa.
Dicono che la fuga dalla realtà verso mondi immaginari sia qualcosa di per se stesso patologico: in realtà è quello che sperimentiamo quando vediamo un qualsiasi film o leggiamo un qualsiasi libro, oppure quando sogniamo. In realtà è qualcosa di indispensabile alla salute mentale purché non si esageri. Di questi tempi vi sono invece patologie molto pericolose che non vengono prese neanche in considerazione come il rifugiarsi in una fantomatica “normalità” perché si è insicuri e si ha paura di essere quello che si è.
Non capisco perché quando mi innamoro i miei più grandi valori di vita diventano i sette vizi capitali.
In tv, alla radio, nei locali, nei social network o semplicemente per strada, si sentono e si leggono parole dove tutti si ritengono “i buoni”. Allora da dove proviene tutta questa cattiveria che invade il mondo, possibile che ci sia così tanta ipocrisia e che nessuno se ne renda conto.
Nel mondo contemporaneo c’è una gran fretta e l’uomo commette una serie bestiale di fesserie ad una velocità incredibile; ecco perché la pigrizia è diventata una rara virtù.
Troppi ciottoli trasportati dalla corrente convinti di essere salmoni in grado di risalirla.
La stupidità, il tratto distintivo della nostra epoca.