Mio padre mi ha sempre detto: “vuoi fare l’artista? Va bene, ma ricordati che chi vive come artista, morirà come tale, cioè povero”. Io ora aggiungerei: “si papà potrei morire povero di denaro, ma in quanto artista, non morirò mai povero di cuore”.
Hanno sempre cercato di metterci in riga, con la grafica degli smartphone sono riusciti a metterci in colonna.
Il vero amico è colui che ti porta sempre nel cuore, nonostante si è lontani.
La cultura è come il seno al sole va esposta secondo certe regole.
Sono talmente solo che lo specchio non mi riflette più.
Nel nostro tempo la sventura consiste nell’analfabetismo economico, così come l’incapacità di leggere la semplice stampa era la sventura dei secoli precedenti.
Viviamo in un’epoca fatta di poche certezze, tanti sogni, poca convinzione e molta arroganza. Non esistono più scintille dalle quali scatenare i sacri fuochi del cambiamento collettivo.